Castagno d’Andrea è un piccolo e affascinante borgo situato nel comune di San Godenzo, in provincia di Firenze, ai piedi del Monte Falterona, nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Questa posizione privilegiata offre panorami mozzafiato, una natura rigogliosa e la vicinanza alle sorgenti dell’Arno. Il paese si trova a circa 750 metri di altitudine, in un ambiente montano caratterizzato da boschi di faggi e castagni secolari. Il borgo prende il nome dal pittore Andrea del Castagno (1421-1457), che nacque qui nel XV secolo. Castagno d’Andrea ha origini medievali e la sua storia è strettamente legata a quella della Repubblica Fiorentina. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il paese si trovò lungo la Linea Gotica e fu teatro di eventi bellici significativi. Andrea del Castagno è stato pittore rinascimentale tra i più importanti del Quattrocento, Andrea del Castagno fu noto per il suo stile innovativo e drammatico. Le sue opere testimoniano una straordinaria capacità di rappresentazione plastica e prospettica. Tra le sue creazioni più celebri ricordiamo “Il ciclo degli Uomini e Donne Illustri” (Galleria degli Uffizi, Firenze), affreschi di grande intensità espressiva; “L’Ultima Cena” (Sant’Apollonia, Firenze), caratterizzata da un forte realismo e da una potente resa prospettica e “San Giuliano e la Maddalena” (Museo dell’Opera del Duomo, Firenze), dipinti che mostrano la sua abilità nel rappresentare l’anatomia e il volume delle figure. A Castagno d’Andrea, il pittore è celebrato con il Centro d’Interpretazione Andrea del Castagno, uno spazio espositivo che ripercorre la sua vita e il suo lavoro attraverso riproduzioni delle sue opere e approfondimenti sulla sua tecnica. Pietro Annigoni (1910-1988), celebre pittore e ritrattista, noto per i suoi dipinti della Regina Elisabetta II, scelse Castagno d’Andrea come luogo d’ispirazione. Qui trascorse lunghi periodi della sua vita, ritraendo paesaggi e scene di vita quotidiana, affascinato dalla bellezza della natura e dalla semplicità del borgo. Uno dei suoi lavori più significativi si trova nella Chiesa di San Martino, dove si può ammirare un crocifisso affrescato realizzato da Annigoni. Quest’opera, pur essendo meno conosciuta rispetto ai suoi ritratti ufficiali, rappresenta un esempio della sua intensa spiritualità e della sua straordinaria capacità di trasmettere emozioni attraverso la pittura. Un aneddoto che lo riguarda dice che amava dipingere immerso nella natura e che a volte, per mantenere la concentrazione, si rifugiasse per giorni interi nei boschi, portando con sé solo l’essenziale per dipingere e un pezzo di pane. Il poeta visionario di Marradi, Dino Campana, passò spesso per Castagno d’Andrea durante le sue peregrinazioni attraverso l’Appennino. La sua poesia, fortemente influenzata dal paesaggio montano, trovò ispirazione nei boschi e nei sentieri che collegano il Mugello alla Romagna. Castagno d’Andrea è una delle porte d’accesso al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, con sentieri che conducono fino alle sorgenti del Fiume Arno ed al Monte Falterona. La cucina locale è tipicamente montana, con piatti semplici e genuini con particolare rilevanza per castagne e farina di castagne, basi di numerose ricette, tra cui il castagnaccio e la polenta dolce. Castagno d’Andrea è dunque un luogo che unisce arte, storia e natura, rendendolo una meta ideale per chi cerca un’esperienza autentica tra i borghi toscani. Che si tratti di scoprire la figura di Andrea del Castagno, ammirare il crocifisso affrescato da Pietro Annigoni, ripercorrere i sentieri dei poeti o gustare le specialità locali, questo piccolo borgo offre un viaggio indimenticabile nel cuore dell’Appennino.
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Andrea del Castagno – Testo: Serena Pinzani, Voce recitante: Marco Paoli
Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 5
Mugello Cristiano
Dall’arrivo del cristianesimo in Mugello ai tanti eremi, chiesette e abbazie contenenti grandi tesori e che hanno segnato la fede dei Mugellani e non solo

Percorso 7
Il Mugello dei grandi pittori
Giotto, Beato Angelico, Andrea del Castagno, Annigoni e i paesaggi che li hanno ispirati