Mangona

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Mangona

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Mangona, talvolta chiamata Mangone, è una località situata nel comune di Barberino di Mugello, nella città metropolitana di Firenze. Oggi un piccolo borgo immerso nelle colline mugellane, in passato fu sede dell'omonima contea e del Castello di Mangona, ora in rovina. La sua posizione strategica ne fece un centro di rilievo nel Medioevo e durante l'epoca granducale. Il toponimo "Mangona" ha origini incerte, ma potrebbe derivare dal latino "mangon", termine usato per indicare un mercante o un intermediario, forse legato ad antiche attività commerciali nella zona. A partire dal 1140, Mangona fu feudo della famiglia Alberti, conti di Prato. Alberto IV degli Alberti di Mangona ricevette conferma del feudo dall'imperatore Federico I nel 1164. Tuttavia, la sua casata perse progressivamente le proprietà nel Chianti e fu sconfitta nella battaglia di Montepiano nel 1184. I suoi figli, Alessandro e Napoleone, furono protagonisti di una sanguinosa contesa ereditaria che li portò all'esilio e alla dannazione eterna nella "Caina", secondo Dante Alighieri nell'Inferno (Canto XXXII). Nel 1273, Firenze conquistò il castello per restituirlo al legittimo proprietario Alessandro. Le nobildonne di casa Alberti furono celebrate da trovatori francesi, tra cui Guglielmo de la Tour e Aimeric de Peguilhan, che citarono la bellezza di Beatrice e Adelaide di Mangona nelle loro opere. Nel 1332, Margherita di Nerone, ultima discendente degli Alberti, vendette la contea ai Bardi di Vernio. Tuttavia, nel 1341, il Comune di Firenze acquisì il castello e il feudo di Mangona. Da quel momento, la località entrò definitivamente nei possedimenti fiorentini. Nel XVIII secolo, Mangona divenne un importante punto di controllo doganale. Nel 1788 fu costruita una nuova dogana presso il Rio della Vergine, sostituendo quella delle Forche. La dogana fu poi soppressa nel 1814, dopo la riunione della Contea di Vernio al Granducato di Toscana. Durante la sua fuga dopo la caduta della Repubblica Romana, Giuseppe Garibaldi passò per Mangona il 26 agosto 1849. Proseguì poi per Montecuccoli e il Mulino di Cerbaia prima di dirigersi verso Prato. Durante il 1944, le colline sopra Mangona furono attraversate dalla Linea Gotica, teatro di aspri scontri tra le truppe tedesche e gli Alleati. Il parroco di Santa Margherita, don Crisante Taddei, denunciò i saccheggi subiti dalla chiesa ad opera dei tedeschi. Mangona è stata storicamente divisa in due parrocchie: San Bartolomeo, situata all'interno del castello, oggi trasformata in abitazione privata. E Santa Margherita, fondata almeno nel XIII secolo e riedificata nel 1520. Accanto si trova l'oratorio di San Barnaba. Bartolomeo Corsini ambientò a Mangona il suo poema eroicomico "Il Torracchione Desolato" (1660).


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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 8

Il sentiero del Risorgimento

Durata5/6 giorni
Lunghezza128 KM
DifficoltàDifficile

Rocambolesche avventure, fughe e aneddoti ai tempi dell’unità d’Italia che si intreccia con i percorsi del Gran Tour