Stazione Fornello
FotoImmersa tra i boschi dell’Appennino Tosco-Romagnolo, la Stazione di Fornello sorge lungo la storica ferrovia Faentina, tra Borgo San Lorenzo e Marradi. Oggi appare come un luogo dimenticato, quasi sospeso nel tempo, ma un tempo fu un crocevia vitale per il trasporto di merci e persone, nonché un punto strategico durante la Resistenza. Fornello non era solo una stazione ferroviaria: qui passavano pendolari, contadini e ferrovieri, e il treno rappresentava l’unico collegamento tra queste terre isolate e il resto del mondo. In particolare, la stazione era strettamente legata alla miniera sovrastante, da cui venivano estratti minerali destinati a rifornire l’industria metallurgica e, soprattutto, ad estrarre le pietre per la realizzazione della linea Faentina stessa. Sulle colline che dominano la stazione, i resti della vecchia miniera raccontano una storia di fatica e sudore. Oggi le costruzioni sono cadenti ed invase dalla vegetazione e i carrellini, usati per trasportare il materiale estratto, giacciono arrugginiti come testimoni silenziosi di un’epoca di duro lavoro. La miniera era una delle principali attività economiche della zona, e i suoi operai, percorrevano ogni giorno il tragitto tra la cava e la stazione, dove il minerale veniva caricato sui treni merci diretti alle industrie. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la stazione e la miniera diventarono luoghi strategici per la lotta partigiana. I nazifascisti controllavano strettamente la ferrovia per il trasporto di rifornimenti, mentre i partigiani organizzavano sabotaggi e azioni di disturbo per ostacolare il nemico. Le gallerie della miniera, con i loro cunicoli nascosti, offrirono rifugio ai combattenti, diventando un punto di appoggio per la guerriglia. Con il declino dell’attività mineraria e la progressiva riduzione del traffico ferroviario, la stazione di Fornello cadde in disuso, diventando un luogo dimenticato dalla modernità. Tuttavia, negli ultimi anni è rinata grazie a iniziative di valorizzazione che l’hanno portata a essere riconosciuta come “Luogo del Cuore” dal FAI (Fondo Ambiente Italiano). Questo ha acceso i riflettori su un pezzo di storia che rischiava di andare perduto. Oggi Fornello è un luogo di memoria e di riscoperta, dove si intrecciano la storia del lavoro nelle miniere, il ruolo della ferrovia nello sviluppo della vallata e la lotta partigiana per la libertà. Passeggiando tra i binari ormai invasi dalla vegetazione e i resti dei carrelli minerari, si percepisce ancora l’eco di un passato fatto di fatica, speranza e resistenza. Un viaggio a Fornello non è solo un’escursione nel verde dell’Appennino, ma un cammino nella storia, tra le tracce di chi ha vissuto, lavorato e lottato in queste terre.
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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 9
Il Mugello che non si arrende
I percorsi dei partigiani e la lotta per la Liberazione