Badia di Moscheta
FotoImmersa tra i boschi rigogliosi dell’Alto Mugello, all’abbocco della suggestiva ed evocativa Val d’Inferno, la Badia di Moscheta è uno dei luoghi più affascinanti del territorio carico di storia, spiritualità e leggende. Fondata nel Medioevo dai monaci vallombrosani, questa abbazia ha avuto un ruolo di primo piano nella gestione del territorio e nella diffusione della cultura religiosa. Oggi è una meta imperdibile per escursionisti, amanti della storia e della natura, grazie ai sentieri che la circondano e al suo attuale ruolo di centro culturale e museo dedicato alla vita rurale e boschiva. La Badia di Moscheta venne fondata nell’anno 1034 da San Giovanni Gualberto, il nobile fiorentino che diede vita all’Ordine Vallombrosano, noto per la sua lotta contro la corruzione ecclesiastica e per la difesa della purezza della regola benedettina. L’origine del nome “Moscheta” è dibattuta: alcune fonti lo collegano al termine latino muschetum, che significa “luogo boscoso”, mentre altre ipotesi suggeriscono che possa derivare dall’antico toponimo longobardo “Muschieta”, a indicare un’area ricca di acqua e vegetazione. Grazie alla sua posizione strategica lungo le vie di transumanza e pellegrinaggio tra la Toscana e l’Emilia-Romagna, la badia divenne rapidamente un punto di riferimento religioso ed economico, accogliendo viandanti, commercianti e pellegrini diretti verso Firenze o Bologna. Nel corso dei secoli, la Badia di Moscheta ebbe abati illustri che ne segnarono la storia, consolidandone il prestigio: San Giovanni Gualberto (XI secolo) – Fondatore dell’abbazia e dell’Ordine Vallombrosano, ne fece un centro di preghiera e riforma ecclesiastica; Abate Rustico (XII secolo) – Sotto la sua guida, la badia accrebbe il proprio patrimonio terriero, grazie a donazioni da parte di nobili toscani; Abate Buonaventura (XV secolo) – Resse l’abbazia in un periodo di crisi e trasformazione, mantenendone il prestigio nonostante le difficoltà economiche. La badia possedeva vasti territori, gestiva foreste, pascoli e mulini, e rappresentava un'importante realtà economica e spirituale. Tuttavia, con il passare dei secoli e le soppressioni ecclesiastiche, l’abbazia perse progressivamente il suo ruolo centrale fino alla chiusura nel XVIII secolo. Oltre alla sua funzione religiosa, la Badia di Moscheta fu un polo di cultura e arte. Al suo interno si trovavano: un ciclo di affreschi medievali, purtroppo in parte perduti, raffiguranti episodi della vita di San Giovanni Gualberto, un altare ligneo intarsiato, realizzato da maestranze locali nel XVII secolo, un archivio di pergamene e manoscritti, contenente documenti sulla gestione del territorio e sulle dispute tra monasteri e signorie locali. Oggi, l’antico complesso abbaziale ospita il Museo del Paesaggio Storico dell’Appennino, che racconta la vita dei monaci e dei contadini che per secoli hanno vissuto in queste terre. Si narra che i monaci vallombrosani avessero una profonda conoscenza della natura e che fossero in grado di benedire i boschi, favorendo la crescita rigogliosa degli alberi e proteggendo la fauna locale. Ancora oggi, la zona attorno alla badia è un paradiso naturale, con sentieri escursionistici e una biodiversità straordinaria. Una leggenda racconta di un monaco esperto in erboristeria e medicina, che sarebbe stato misteriosamente avvelenato per aver scoperto segreti scomodi. Si dice che il suo spirito ancora oggi vaghi tra le rovine della badia, lasciando nell’aria un lieve profumo di erbe aromatiche. Altre storie raccontano che, in tempi antichi, i monaci spesso dovevano affrontare lupi e banditi. Secondo un racconto popolare, un gruppo di pellegrini fu salvato da un assalto grazie all’apparizione della Madonna, che fece fuggire i predoni con un bagliore di luce improvviso. Oggi, la Badia di Moscheta è una destinazione ideale per trekking, mountain bike e turismo culturale. I sentieri che la circondano, come il Sentiero dei Mulini o il percorso verso il Passo della Colla, offrono panorami mozzafiato sull’Appennino. A pochi passi di cammino, si trova un castagneto secolare degno di vita, moltissimi vecchi seccatoi e due aceri secolari.
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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 5
Mugello Cristiano
Dall’arrivo del cristianesimo in Mugello ai tanti eremi, chiesette e abbazie contenenti grandi tesori e che hanno segnato la fede dei Mugellani e non solo