Badia del Bonsollazzo

Punto di Interesse

Badia del Bonsollazzo

Foto

Arroccata tra i boschi del Mugello, in posizione panoramica, adesso lungo la Via degli Dei, ai piedi di Montesenario, la Badia del Buonsollazzo è un luogo ricco di storia, spiritualità e fascino. Fondata in epoca medievale, questa abbazia ha ospitato importanti figure ecclesiastiche, uomini di cultura e nobili fiorentini, diventando un centro di grande influenza religiosa e artistica. Oggi, sebbene abbandonata ed in cattivo stato di conservazione, mantiene un'aura di mistero e un fascino che richiama visitatori e studiosi. La fondazione della badia risale al XI secolo, quando un gruppo di monaci benedettini scelse questo luogo per stabilire un monastero. Il nome “Buonsollazzo” ha un’origine affascinante: secondo la tradizione, deriverebbe dal latino “bonus solacium”, ovvero "buon conforto", un riferimento alla pace e alla serenità che il monastero offriva ai monaci e ai pellegrini. Altre interpretazioni suggeriscono che il nome possa derivare dal termine “sollazzo”, cioè piacere e svago, in riferimento al fatto che il luogo fosse particolarmente amato dai nobili fiorentini, che vi si ritiravano per meditazione e riposo. Una terza interpretazione arriva da “solatio” ovvero “al sole”: l’abbazia infatti siede su una radura baciata dal sole. Nel corso dei secoli, la Badia del Buonsollazzo conobbe una fase di grande splendore, in particolare sotto la guida di alcuni abati illustri che ne consolidarono l’importanza: San Giovanni Gualberto (XI secolo) – Fondatore dell'Ordine Vallombrosano, contribuì all'affermazione della badia come centro spirituale di primo piano; Abate Andrea del Castagno (XV secolo) – Fece ampliare il complesso monastico e promosse la realizzazione di opere d’arte e manoscritti miniati; Abate Lorenzo Corsini (XVII secolo) – Futuro Papa Clemente XII, che rese la badia un luogo di cultura e studi teologici. Grazie alla protezione di nobili e clero, la badia divenne un punto di riferimento per la vita monastica in Toscana, con un ricco patrimonio librario e artistico. Oltre a essere un luogo di preghiera e contemplazione, la Badia del Buonsollazzo fu per secoli un crocevia culturale e artistico. La sua biblioteca conteneva manoscritti e codici miniati di inestimabile valore, alcuni dei quali oggi conservati in archivi fiorentini. Il monastero ospitò importanti figure della cultura e della politica fiorentina, tra cui alcuni membri della famiglia Medici, che contribuirono alla sua crescita economica. Nel Rinascimento, fu un luogo di rifugio per artisti e letterati, che qui trovavano ispirazione nella pace della natura circostante. Durante il XVIII secolo, la badia entrò in declino, finché nel XIX secolo venne soppressa e i suoi beni furono dispersi. Si racconta che San Giovanni Gualberto, fondatore dell’ordine Vallombrosano, abbia avuto una visione mistica proprio nei boschi attorno alla badia, spingendolo a scegliere questa zona come luogo di preghiera e ritiro. Un’altra leggenda narra invece che uno degli abati della badia, noto per la sua severità, sia scomparso misteriosamente e che il suo spirito vaghi ancora tra le rovine, apparendo nelle notti di luna piena. Chi visita il chiostro (ora cosa non possibile per lo stato di degrado della struttura) riferisce di percepire un’eco inspiegabile, che sembra ripetere parole di preghiera. Alcuni credono sia il residuo delle voci dei monaci che un tempo abitavano l’abbazia. Nel corso dei secoli, la badia ospitò numerose opere d’arte, molte delle quali andarono disperse o trasferite altrove. Tra le più importanti affreschi quattrocenteschi raffiguranti episodi della vita di San Benedetto, un crocifisso ligneo medievale, oggi conservato in un museo fiorentino, alcune tarsie e decorazioni lignee di scuola fiorentina, che decoravano l’altare maggiore. Per chi vuole scoprire un angolo nascosto della Toscana, carico di fascino e leggenda, la Badia del Buonsollazzo rappresenta una tappa imperdibile, un luogo dove il passato sembra ancora riecheggiare tra le antiche pietre e il silenzio dei boschi.


Foto


Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 5

Mugello Cristiano

Durata8/10 giorni
Lunghezza212 KM
DifficoltàDifficile

Dall’arrivo del cristianesimo in Mugello ai tanti eremi, chiesette e abbazie contenenti grandi tesori e che hanno segnato la fede dei Mugellani e non solo

Percorso 6

I Pilastri della Fede

Durata3/4 giorni
Lunghezza73 KM
DifficoltàDifficile

I grandi sacerdoti mugellani che in modo diverso hanno segnato la Chiesa e le nostre abitudini. L’abate del Buonsollazzo, Montesenario, Monsignor Della Casa, Monsignor Bartolucci, Don Milani