Immersa tra le montagne dell’Appennino toscano, l’Abbazia di San Godenzo è un autentico gioiello medievale, situato nell’omonimo paese, ai piedi del Passo del Muraglione, al confine tra Toscana e Romagna. Questo luogo, oltre a rappresentare un’importante testimonianza dell’architettura romanica, è celebre per il suo legame con Dante Alighieri, che qui trovò rifugio e ispirazione nei momenti più difficili della sua vita, e che anche per questa sua fuga in questo territorio di confine fu definito “Il Ghibellin Fuggiasco” (ogni anno San Godenzo celebra questa presenza con gli eventi legati alla festa del “Dante Ghibellino”). Fondata nell’XI secolo, l’abbazia prende il nome da San Godenzo, un eremita vissuto nella zona e venerato per la sua santità. La costruzione dell’edificio religioso fu promossa dai monaci benedettini, che fecero della chiesa un centro di spiritualità e cultura per l’intera vallata. L’abbazia fu consacrata nel 1028 e divenne rapidamente un punto di riferimento per la vita monastica e agricola del territorio. Grazie alle donazioni di famiglie nobiliari, tra cui i Conti Guidi, divenne uno dei monasteri più influenti della regione, attirando pellegrini e studiosi. Nel corso dei secoli, subì numerosi restauri, ma ha mantenuto intatta la sua struttura romanica, con una facciata imponente, un interno solenne e suggestivo e una cripta che conserva ancora oggi elementi architettonici originali. Osservando le colonne interne della chiesa, si nota che non sono tutte uguali: alcune sono più spesse, altre più sottili, e i capitelli presentano decorazioni diverse. Secondo alcune teorie, furono recuperate da edifici più antichi, mentre altre leggende narrano che siano il risultato di modifiche fatte da diversi maestri scalpellini nel corso dei secoli. L’abbazia conserva importanti elementi artistici e architettonici: la facciata romanica, semplice ed essenziale, con una struttura in pietra tipica delle chiese benedettine; l’interno a tre navate, con colonne massicce e capitelli scolpiti, che creano un'atmosfera solenne e spirituale; la cripta, uno degli spazi più antichi della chiesa, che custodisce colonne e capitelli originali dell’XI secolo; il trittico di Bernardo Daddi, pittore fiorentino del Trecento, una delle opere più preziose dell’abbazia. Grazie alla sua posizione lungo un’antica via di collegamento tra Firenze e la Romagna, l’abbazia fu per secoli un punto di sosta per viandanti e pellegrini, che qui trovavano ospitalità e conforto spirituale. Uno degli episodi più celebri della storia dell’abbazia è legato a Dante Alighieri. Dopo essere stato esiliato da Firenze nel 1302, il Sommo Poeta trovò rifugio tra le montagne del Mugello, ospite dei Conti Guidi, suoi alleati e protettori. Proprio il 8 giugno 1302, l’abbazia fu sede di un importante incontro tra i fuoriusciti guelfi bianchi, tra cui lo stesso Dante, e i signori della zona, per discutere una possibile azione militare contro Firenze. Tuttavia, il tentativo di riprendere il controllo della città fallì, e Dante fu costretto a continuare il suo esilio. Si dice che il paesaggio aspro e selvaggio attorno a San Godenzo abbia influenzato alcune descrizioni della Divina Commedia, in particolare i passi dedicati alle terre impervie e solitarie dell’Inferno e del Purgatorio (tra le più celebri le citazioni legate a Capodarno e la Cascata dell’Acquacheta). Si racconta che nel Seicento un gruppo di monaci fu costretto ad abbandonare l’abbazia a causa di una disputa con i signori locali. Prima di partire, avrebbero lanciato una maledizione sui loro avversari, i quali, poco dopo, caddero in disgrazia. Visitare l’Abbazia di San Godenzo non significa solo immergersi nella storia, ma anche scoprire un luogo di grande bellezza naturale. Situata alle porte del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, è un punto di partenza ideale per escursioni a piedi o in bicicletta, tra sentieri che conducono a foreste secolari e panorami mozzafiato.
Foto
Podcast
Giovanni di Buto – Testo: Serena Pinzani, Voce recitante: Marco Bianchini
Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 4
Il Mugello nella letteratura
Da Dante a Dino Campana, passando per Carducci, attraverso secoli di grandi letterati

Percorso 5
Mugello Cristiano
Dall’arrivo del cristianesimo in Mugello ai tanti eremi, chiesette e abbazie contenenti grandi tesori e che hanno segnato la fede dei Mugellani e non solo