Nato come Castel San Barnaba, il paese di Scarperia cambiò nome in seguito a un’evoluzione storica e linguistica: il termine "Scarperia" deriverebbe dalla parola "scarpa", riferendosi a una scarpata ai piedi degli Appennini, e l'aggiunta di "ria" potrebbe derivare dall'antico aggettivo "ostile" in italiano antico. Un'altra ipotesi, seppur meno accreditata, lo accostava al nome etrusco "Scarpius", ma questa teoria è stata ormai abbandonata. Alcuni hanno suggerito anche un'origine commerciale, legata all'attività dei calzolai, ma anche questa ipotesi non è mai stata confermata. Nel 1306, dopo la sconfitta degli Ubaldini, i feudatari del Mugello, il Consiglio dei Cento della Repubblica Fiorentina decise di fondare una cittadella fortificata in una posizione strategica sulla via Bolognese, ai piedi dell'Appennino tosco-emiliano, per proteggere Firenze dagli attacchi provenienti dal nord. Il 20 aprile dello stesso anno venne così sancito l'atto di fondazione di Castel San Barnaba, il cui nome omaggiava il santo dell'11 giugno e la vittoria guelfa a Campaldino. La fondazione avvenne ufficialmente il 7 settembre 1306. Nei primi decenni, il paese si sviluppò attorno al Castello di Montaccianico, distrutto nell’estate del 1306, e al Palazzo del Capitano della Terra Nova, che nel corso del Quattrocento venne ampliato fino a diventare un imponente Palazzo Signorile. Nel 1415, un decreto della Repubblica Fiorentina trasformò Castel San Barnaba in sede del Vicariato, affidato a un Vicario nominato dalla Repubblica, che amministrava il borgo con funzioni sia politiche che giudiziarie. Questo nuovo ruolo amministrativo, unitamente a un'esenzione decennale da tasse e balzelli, favorì la crescita demografica e il fiorire di botteghe, alberghi e osterie. Grazie alla sua posizione lungo la strada che portava al Passo del Giogo, Scarperia divenne un importante punto di sosta per chi attraversava l’Appennino. L’artigianato locale, in particolare nella produzione di coltelli e utensili da taglio, guadagnò un'ottima reputazione. Nel Settecento, con l’arrivo dei Lorena, Scarperia conobbe un rapido declino, dovuto in parte all’apertura della Carrozzabile della Futa nel 1752, che spostò il traffico commerciale lontano dal paese. Nel corso dell’Ottocento, per adattarsi alla nuova situazione, furono abbattute porte e mura che limitavano l’accesso al centro storico, cercando di abbellire l’aspetto del borgo. Tuttavia, la crisi economica peggiorò nel 1908 con l’introduzione della legge giolittiana che vietava il commercio e il porto dei coltelli a serramanico di lunghezza superiore al palmo della mano, colpendo duramente l’artigianato tipico del paese. Nonostante ciò, la tradizione dei coltelli di Scarperia è sopravvissuta fino ai giorni nostri, grazie alla qualità dei materiali e della lavorazione, ed è oggi uno dei principali fiori all’occhiello del borgo, ancora apprezzata dai collezionisti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Scarperia fu uno dei comuni toscani designati a luogo di internamento per ebrei stranieri e dissidenti politici. Tra gli internati più noti vi furono due componenti di una famiglia slava accusata di attività anti-italiane, un fervente comunista, Umano Pozzoni, e un ebreo apolide, Leone Smulevich, che, dopo l'8 settembre 1943, trovò rifugio nelle zone limitrofe, come a Firenzuola. Oggi Scarperia è riconosciuto come uno dei Borghi più belli d’Italia, un luogo che conserva la sua identità storica e artigianale, accogliendo ogni anno numerosi visitatori che vengono ad ammirare il suo centro storico, le sue tradizioni e le bellezze naturali che lo circondano.
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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 1
Le origini del Mugello
Dai ritrovamenti neolitici alle tracce di Celti ed Etruschi

Percorso 5
Mugello Cristiano
Dall’arrivo del cristianesimo in Mugello ai tanti eremi, chiesette e abbazie contenenti grandi tesori e che hanno segnato la fede dei Mugellani e non solo

Percorso 7
Il Mugello dei grandi pittori
Giotto, Beato Angelico, Andrea del Castagno, Annigoni e i paesaggi che li hanno ispirati

Percorso +2
Mugello Cicloturismo
Percorso in stile gravel/cicloturismo

Percorso +3
Gravel bassa valle
Percorso pensato per gli amanti della Gravel