San Piero a Sieve

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San Piero a Sieve

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San Piero a Sieve, borgo storico nel cuore del Mugello, ha una storia che si intreccia con le vicende della Toscana fin dai tempi più remoti. Le più antiche tracce di presenza umana risalgono al Paleolitico Medio, con ritrovamenti di strumenti di pietra selce in località come Lucigliano, Toro e Le Mozzete. Tuttavia, è la presenza degli Etruschi che segna un momento cruciale, con scoperte come la tomba arcaica delle Mozzete e una necropoli scavate a pozzetto nella zona di Monti, risalenti al VII secolo a.C. La successiva dominazione romana ha lasciato segni indelebili, tra cui toponimi e altri reperti che testimoniano la colonizzazione della zona. Nel Medioevo, il borgo si sviluppò come un nodo viario di grande rilevanza, situato lungo l'antica strada che attraversava l'Appennino, un punto strategico per i commerci e gli scambi tra Firenze e Bologna. Il primo agglomerato urbano, che si formò attorno all'antico ponte sulla Sieve e alla chiesa plebana di San Pietro, prese il nome di Villa Sevae nel 1105, per poi divenire definitivamente San Piero a Sieve nel 1117. Il borgo fu inizialmente sotto il controllo della potente famiglia degli Ubaldini, prima di passare sotto il dominio della Repubblica Fiorentina. L'importanza strategica di San Piero a Sieve come punto di transito e mercato di bestiame favorì il suo sviluppo economico e sociale. Durante il periodo mediceo, il borgo visse una fase di espansione, diventando un centro rilevante sotto la protezione dei Medici. I Medici furono anche promotori della costruzione di un ponte in muratura sulla Sieve, che consolidò il ruolo di San Piero come punto di sosta per viaggiatori e commercianti. La politica medicea portò anche alla creazione di ospedali e strutture per l'accoglienza dei pellegrini. L'epoca rinascimentale segnò il massimo prestigio per il borgo, con la costruzione di ville e il sostegno economico che permise lo sviluppo di attività come la fabbrica di stoviglie, che divenne molto famosa. Tra il XIV e XV secolo, San Piero a Sieve si alleò con Giovanni de' Medici durante l'assedio di Scarperia e divenne capoluogo della lega di Tagliaferro, unificando i territori circostanti. Nel corso dei secoli successivi, tuttavia, il borgo conobbe periodi di declino, specialmente a partire dalla fine del XV secolo, con il disinteresse dei Medici e la successiva sottoposizione al Vicariato di Scarperia. La costruzione della fortezza medicea nel 1569 segnò una ripresa, che però fu seguita da un lungo periodo di stagnazione durante il dominio degli Asburgo-Lorena e dei Francesi nel XVII secolo. Solo con il ritorno dei Lorena e la costruzione delle nuove strade, come quella del Muraglione e della Futa, San Piero a Sieve conobbe una nuova fase di crescita economica e sociale. Il XIX secolo vide il borgo rinascere grazie alla costruzione della stazione ferroviaria, che favorì il commercio e il transito di persone e merci. Personaggi come il Conte Luigi Guglielmo Cambray-Digny, che contribuì allo sviluppo agricolo del Mugello, e il medico Pietro Cipriani, che si distinse durante il Risorgimento, lasciarono un segno indelebile nella storia locale. Nel XX secolo, San Piero a Sieve visse anche gli effetti dei conflitti mondiali, con la partecipazione attiva della comunità alla Resistenza e la figura controversa di Francesco Giunta, gerarca fascista.


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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

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