Monte Beni
FotoIl Monte Beni, con i suoi 1.264 metri di altitudine, è una montagna dell'Appennino tosco-romagnolo che offre una vista spettacolare sulla valle di Firenzuola e sui paesi circostanti. Situato nel comune di Firenzuola, tra Pietramala e Covigliaio, il Monte si erge come un punto di osservazione privilegiato, facilmente accessibile dalla Strada statale 65 della Futa. La sua posizione strategica ha da sempre ricoperto un ruolo di primo piano, sia dal punto di vista panoramico che storico. L'ascensione alla vetta è un'esperienza che si può intraprendere partendo dal versante meridionale, attraverso una mulattiera che da Covigliaio porta fino alla cima. Man mano che si sale, la vegetazione cambia, passando da faggi, abeti e rose canine a una flora più rada, caratterizzata da piccoli arbusti. Poco prima di raggiungere la vetta, sul pianoro noto come Buca delle Fate, si trovano i resti di una rocca Ubaldina. Questo fortilizio, ormai in rovina, una volta sorvegliava l'antica via di comunicazione tra il Mugello e Monghidoro, che attraversava il crinale tra il Monte Beni e il Sasso di Castro. Dalla cima, la vista è incredibile: si può ammirare la cittadina di Firenzuola, Pietramala, Covigliaio, il Sasso di San Zanobi, il Parco Eolico di Carpinaccio e l'alta valle del Santerno. In giornate limpide, si può arrivare a scorgere il Mar Adriatico a nord-est e le maestose Alpi all'orizzonte. La posizione geografica del Monte Beni lo ha reso nel corso dei secoli un importante punto di osservazione e un valico strategico, utilizzato per le comunicazioni tra il Mugello e la Romagna. Il toponimo Monte Beni non ha origini facilmente identificabili, ma potrebbe derivare da un’antica famiglia medievale, come gli Ubaldini. Alcuni suggeriscono che potrebbe essere stato originariamente chiamato Monte Veni, in relazione agli etruschi, che usavano il suono ‘Vh’ al posto della consonante ‘B’. Tuttavia, non esistono prove dirette che confermino questa ipotesi, lasciando l'origine del nome avvolta nel mistero. La Rocca degli Ubaldini, una struttura difensiva posta sul Monte Beni, è documentata da diversi autori storici, tra cui Repetti, Niccolai, Villani e Berardi. Questa rocca, distrutta in gran parte da smottamenti e terremoti, sorvegliava un antico percorso medievale tra il Passo della Futa e Pietramala e fungeva anche da torre di vedetta per il controllo del territorio. Con l'apertura della nuova strada pedemontana, la via crinale perse la sua importanza strategica. Nonostante la scarsità di documenti storici, alcune mappe satellitari hanno rivelato tracce di un antico sentiero che sale da Covigliaio alla vetta del monte, dove si trovano i resti di una torre, forse parte di una rocca di dimensioni maggiori. La zona di Buca delle Fate ha un'origine storica che affonda nelle tradizioni romane ed etrusche, ed è stata luogo di numerosi ritrovamenti archeologici, tra cui ceramiche e reperti medievali, che testimoniano la ricca storia del territorio. Il Monte Beni, una volta teatro di conflitti tra le città-stato di Firenze e Bologna, oggi è un parco naturalistico di grande bellezza, apprezzato per la sua vegetazione, i panorami mozzafiato e la sua geologia unica. Studi scientifici, come quelli riportati nei "Nuovi Annali delle Scienze Naturali", hanno approfondito la composizione mineralogica delle rocce locali. La zona è oggi protetta, valorizzata dalle amministrazioni locali e regionali, che hanno permesso di preservare questo angolo di natura incontaminata e di storia. Con il passare del tempo, Monte Beni continuerà a rivelare i suoi segreti, diventando un luogo di grande fascino per escursionisti, studiosi e amanti della natura, testimone di secoli di storia e di bellezza.
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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 8
Il sentiero del Risorgimento
Rocambolesche avventure, fughe e aneddoti ai tempi dell’unità d’Italia che si intreccia con i percorsi del Gran Tour