Montecarelli

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Montecarelli

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Montecarelli, è una località storica nel comune di Barberino di Mugello. Questo borgo, legato sia alla storia medievale che al Risorgimento, ha visto il passaggio di figure di grande rilievo, diventando un simbolo di resistenza e di lotte per la libertà. Nel XIV secolo, Montecarelli era già un feudo importante, appartenente alla famiglia degli Alberti, una delle più influenti famiglie ghibelline del Mugello. Nel 1330, gli Alberti mantennero il controllo di pochi territori, tra cui Montecarelli, dopo essersi sottomessi al potere fiorentino. In quegli anni, nacque il giovane Tano Alberti, destinato a diventare uno dei protagonisti più noti della storia locale. Tano, cresciuto nel fervore ghibellino, visse la caduta del suo castello natale a causa dell'occupazione fiorentina nel 1340, un trauma che segnò profondamente la sua vita. Determinato a contrastare l'occupazione fiorentina, si alleò con i Visconti, sfruttando la sua posizione e il suo legame con il Mugello per opporsi all'avanzata di Firenze. Nel 1349, Tano ottenne anche il patronato della chiesa di Montecarelli, un segno del suo radicamento nella comunità locale. Nel 1350, nonostante un primo tentativo di conciliazione con Firenze, il giovane condottiero intraprese azioni di guerriglia nel Mugello, alleandosi con Giovanni Visconti. Il suo obiettivo era riconquistare i castelli persi, tra cui quello di Montecarelli. In un’azione audace nel 1351, Tano, a capo di un piccolo esercito, riconquistò la rocca di Montecarelli e la rocca di Montevivagni, resistendo all'assalto dei fiorentini. Montecarelli divenne così una base strategica per le sue incursioni nel Mugello, e il castello fu utilizzato come rifugio per i ghibellini perseguitati e per mercenari. Tano, soprannominato "traditore" dai fiorentini, continuò la sua resistenza, rimanendo un simbolo di sfida al potere fiorentino. Nel 1360, tuttavia, le sue scorrerie terminarono tragicamente con la sua cattura e morte per mano dei fiorentini, che distrussero il castello di Montecarelli. Il suo corpo fu esposto come simbolo della vittoria fiorentina, ma la sua memoria sopravvive nelle storie che raccontano la sua determinazione a difendere la sua terra contro un invasore percepito come oppressivo. Seppur Montecarelli non sia direttamente legata agli episodi principali del Risorgimento, la località non è estranea agli eventi che segnarono la storia dell’Italia unita. Durante la “Trafila Garibaldina”, la rete di percorsi seguiti da Giuseppe Garibaldi e dai suoi uomini durante la ritirata e l’anticipo della battaglia per l’unità d’Italia, Montecarelli si trovava su una delle rotte principali. Con le sue osterie e locande fu inoltre punto di sosta per grandi nomi che visitavano l’Italia effettuando il Grand Tour.


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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 8

Il sentiero del Risorgimento

Durata5/6 giorni
Lunghezza128 KM
DifficoltàDifficile

Rocambolesche avventure, fughe e aneddoti ai tempi dell’unità d’Italia che si intreccia con i percorsi del Gran Tour