Passo della Raticosa

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Passo della Raticosa

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Il Passo della Raticosa, situato tra la provincia di Firenze e quella di Bologna, è uno dei luoghi più emblematici dell'Appennino tosco-emiliano. Con una storia che affonda le radici nella tradizione millenaria delle vie di transito montane, il passo ha visto il susseguirsi di eventi storici e culturali che ne hanno caratterizzato l'importanza, rendendolo una vera e propria "porta" tra l'Emilia e la Toscana. Il nome "Raticosa" deriva probabilmente dal termine latino "rata", che significa "piano", un chiaro riferimento al valico montano situato a circa 900 metri di altitudine. Nel Medioevo, il passo costituiva un'importante via di comunicazione tra le due regioni, favorendo il commercio e gli spostamenti tra le città di Bologna e Firenze. Le tracce di questa antica funzione si possono ancora leggere nelle strade e nei ponti che collegano il passo ai territori circostanti. Tuttavia, è durante il Risorgimento che il Passo della Raticosa assume un significato storico particolare. Nel 1849, infatti, Garibaldi attraversò l'Appennino tosco-emiliano durante il suo esilio, guidato dal prete patriota Don Giovanni Verità. Fu proprio in queste terre, tra boschi e montagne, che il famoso condottiero si rifugiò dopo le sconfitte subite nella Repubblica Romana. Garibaldi, insieme ai suoi compagni, percorse sentieri secondari e isolati, in un percorso che da Dovadola lo condusse attraverso il Passo della Raticosa, per poi giungere fino al confine con la Toscana. Il passo, situato tra il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa, divenne simbolo della resistenza e dell'unità italiana, segnando uno degli snodi cruciali della sua lotta per l'indipendenza. Oltre al suo significato storico, il Passo della Raticosa è anche un luogo di grande valore culturale e paesaggistico, che ha affascinato i viaggiatori del Gran Tour. Il passo, con i suoi panorami mozzafiato e la sua storia ricca di eventi, continua ad essere un simbolo di connessione tra diverse epoche e culture. Tra i ricordi storici più significativi legati al passo, c'è anche quello di una delle battaglie della Seconda Guerra Mondiale, quando, durante le fasi della Liberazione, il Passo della Raticosa divenne un importante punto strategico per le forze alleate e partigiane. Le truppe nazifasciste tentavano di mantenere il controllo di questa zona, ma la resistenza dei partigiani e l'avanzata degli alleati segnarono la fine dell'occupazione tedesca in questa parte dell'Appennino. Inoltre, il Passo della Raticosa è noto per la sua bellezza paesaggistica e per l'importanza culturale che riveste nell'ambito della tradizione montana. I luoghi circostanti sono ricchi di storie e leggende, tra cui racconti di briganti e di viandanti che, nei secoli, hanno attraversato queste terre. Il passo è anche un luogo di incontro per gli escursionisti, e tanti motociclisti, che percorrono le vecchie strade della transumanza, ripercorrendo secoli di tradizione.


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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 8

Il sentiero del Risorgimento

Durata5/6 giorni
Lunghezza128 KM
DifficoltàDifficile

Rocambolesche avventure, fughe e aneddoti ai tempi dell’unità d’Italia che si intreccia con i percorsi del Gran Tour