Passo del Paretaio

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Passo del Paretaio

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Il Passo del Paretaio, situato a 950 metri di altitudine nell'Appennino tosco-romagnolo, funge da valico naturale tra le valli del Santerno e del Senio, collegando i comuni di Firenzuola e Palazzuolo sul Senio lungo la Strada Provinciale 32 della Faggiola. Il toponimo "Paretaio" deriva dal termine "paretaia", che in italiano arcaico indica un luogo destinato alla cattura degli uccelli mediante reti o trappole. Questa denominazione suggerisce che in passato l'area fosse utilizzata per tali attività venatorie, data la sua posizione strategica e la ricchezza faunistica. Durante il Risorgimento, il Passo del Paretaio rivestì un ruolo significativo come via di transito per le truppe garibaldine. In particolare, nel 1849, Giuseppe Garibaldi attraversò questo valico durante la sua ritirata, sfuggendo alle forze austriache e pontificie. La conformazione montuosa e boscosa dell'area offriva riparo e percorsi sicuri per i patrioti in fuga. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, il passo divenne teatro di operazioni partigiane. La 36ª Brigata Garibaldi "Bianconcini" utilizzava questi sentieri per spostarsi tra le valli e organizzare azioni di resistenza contro le truppe nazifasciste. Oggi, in memoria di tali eventi, si svolge annualmente una camminata storica rievocativa che ripercorre i sentieri utilizzati dalle staffette partigiane, con partenza da Imola e arrivo al Passo del Paretaio.


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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 8

Il sentiero del Risorgimento

Durata5/6 giorni
Lunghezza128 KM
DifficoltàDifficile

Rocambolesche avventure, fughe e aneddoti ai tempi dell’unità d’Italia che si intreccia con i percorsi del Gran Tour