Villino Chini

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Villino Chini

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Il Villino Chini, edificato intorno al 1923, fu voluto da Chino Chini, figlio di Guido, come residenza per sé e per la sua famiglia a Borgo San Lorenzo, in prossimità delle storiche Fornaci San Lorenzo, la manifattura ceramica fondata dalla famiglia. In quegli anni, Chino Chini, ormai a capo della fabbrica, sentiva il bisogno di abitare vicino alla sua impresa, per monitorare e supervisionare il lavoro quotidiano. La villa si presenta come un originale edificio in pietra e mattoni, con una pianta a forma di "L" e un tetto a spioventi, caratterizzato da un corpo sporgente, più alto rispetto al resto, che culmina in un terrazzino. Il suo stile è fortemente ispirato ai modelli neogotici che stavano emergendo in quel periodo, pur con una certa libertà interpretativa, conferendo all'edificio una particolare unicità e originalità. La decorazione esterna del villino è un omaggio alla produzione della Manifattura Chini, con piastrelle ceramiche utilizzate per decorare numerose superfici. In particolare, molte delle piastrelle sono tratte dal repertorio creato per la monumentale impresa decorativa delle Terme Berzieri di Salsomaggiore, realizzata tra il 1920 e il 1923. I proventi di quest'ultima impresa permisero proprio la costruzione della villa. La facciata che si affaccia sul viale principale è decorata con motivi ceramici a forma di linee spezzate, rombi, triangoli e intrecci, che decorano gli archivolti delle finestre, mentre le piastrelle più grandi decorano terrazzi e sottotetti, mostrando una vasta gamma di disegni e temi, quasi a voler esporre un campionario delle ceramiche prodotte dalla manifattura. Un elemento distintivo della facciata è il terrazzino, sostenuto da colonnine in grès a lustro metallico, che reggono anche la balaustra, mentre alla base sono posizionate teste di leone in grès naturale, creando un effetto scenografico ed elegante. Sotto la tettoia, una Madonna col Bambino in stile robbiano è appesa tra due festoni di frutta, un altro rimando alla tradizione decorativa della famiglia. Sulle finestre che si affacciano sul giardino, si possono osservare vetrate policrome, realizzate anch’esse dalla manifattura, che aggiungono un tocco di colore e luce all'architettura. La facciata è anche decorata da un fregio di piastrelle figurate, che si snoda lungo la parte superiore, impreziosendo ulteriormente l'edificio. Il muro di cinta e i cancelli del villino sono anch'essi decorati con piastrelle ceramiche, alcuni pezzi piccoli e delicati che si alternano a un rilievo in terracotta raffigurante un Putto che stringe una murena. La targa con il nome della villa e la placca del campanello, decorata con un ramarro che si morde la coda, sono altri dettagli che testimoniano l’attenzione meticolosa al particolare e la qualità della ceramica prodotta dalle Fornaci Chini. Gli interni del Villino Chini sono altrettanto affascinanti, con rivestimenti che si sono conservati perfettamente nel tempo. In particolare, la Stanza da Bagno è un esempio di come le maioliche Chini siano state applicate con grande maestria, creando un ambiente raffinato e ricco di dettagli. Un altro elemento di grande impatto estetico è il pavimento della sala principale, che presenta un bellissimo disegno della Nascita di Venere, realizzato in grès policromo dalle Fornaci Chini su disegno di Galileo Chini, figlio di Guido e fratello di Chino. Il disegno si ispira alle tradizioni pittoriche del Rinascimento fiorentino, creando un legame tra passato e presente, unendo la tradizione artistica fiorentina con la modernità dell'arte decorativa Liberty. L’insieme del Villino Chini, pur essendo eterogeneo nei suoi vari dettagli decorativi, crea un effetto estetico di grande suggestione, in perfetta sintonia con l’intento decorativo che animava tutta l'attività della famiglia Chini. La villa rappresenta un esempio unico di come gli elementi ceramici, pur essendo creati per scopi differenti, possano essere riutilizzati e applicati in contesti diversi, mostrando la versatilità e la bellezza del lavoro dei Chini e delle loro manifatture, che rimasero per decenni un punto di riferimento nel panorama artistico e culturale italiano. Il Villino fa parte dell’Itinerario Liberty che coinvolge numerosissimi punti di Borgo San Lorenzo e del Mugello.


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Podcast

Galileo Chini – Testo: Serena Pinzani, Voce recitante: Valentina Cipriani


Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 7

Il Mugello dei grandi pittori

Durata2/3 giorni
Lunghezza61 KM
DifficoltàMedia

Giotto, Beato Angelico, Andrea del Castagno, Annigoni e i paesaggi che li hanno ispirati