San Giusto a Fortuna
FotoLa Chiesa di San Giusto a Fortuna, nel comune di Scarperia e San Piero, rappresenta un'autentica testimonianza della storia religiosa e artistica del Mugello. Sebbene le sue origini precise non siano conosciute, risulta evidente che già all'inizio del XII secolo il territorio circostante fosse sotto la giurisdizione dei Vescovi fiorentini, che ne incrementavano le proprietà nei decenni successivi. Un documento del 1225, infatti, testimonia l'acquisto di altre terre da parte del vescovo Giovanni nella zona. La chiesa compare nei decimari del XIII secolo, e il suo patronato apparteneva al popolo, sebbene la sua funzione fosse strettamente legata alle famiglie nobili locali, come i Medici, che possedevano terreni nel parco parrocchiale, senza però esercitare il patronato. Le vicende della chiesa si intrecciano con quelle di numerosi personaggi di rilievo, tra cui il monaco vallombrosano Simone da Gaville, che nel 1370 la visitò, indicando una fase di gestione religiosa legata alla Congregazione vallombrosana. Dopo questo episodio, la chiesa passò nuovamente sotto il controllo dei Vescovi di Firenze, con Mons. Angelo Acciaiuoli che, nel 1385, unì San Giusto a quella di Santo Stefano in Coldaia. Questo atto rafforzò la posizione della chiesa nella comunità religiosa e territoriale. Nel Quattrocento, un intervento significativo di restauro trasformò la chiesa grazie al contributo del celebre scultore e architetto Bernardo Rossellino. La sua opera più nota in questo ambito è un bassorilievo in terracotta policroma raffigurante la Madonna col Bambino, che fu esposto nella chiesa fino alla fine del XIX secolo, quando fu trasferito al Museo Nazionale del Bargello per garantirne la conservazione. Nel corso dei secoli, la chiesa subì numerosi altri interventi, con restauri significativi nel Settecento che trasformarono radicalmente la sua struttura. A partire dal 1775, furono realizzati nuovi lavori di ristrutturazione che modificavano la fisionomia medievale dell'edificio, risparmiando solo la parte sommitale dell’abside, che oggi rimane l'unico segno della sua origine medievale. Nel 1919, dopo un terremoto, furono necessari nuovi lavori di restauro, seguiti tra il 1992 e il 1993 da interventi conservativi. La chiesa, di forma semplice ma elegante, conserva oggi al suo interno numerose opere di pregevole valore artistico, tra cui la Madonna dell'Aiuto, una copia del celebre dipinto Mariahilf di Lucas Cranach, che rappresenta forse l'unica versione della sua tipologia nel Mugello. Il presbiterio è arricchito da un Crocifisso ligneo finemente intagliato, mentre l'altare maggiore rispetta l'orientamento originale verso Est, un aspetto raro da trovare nelle chiese del Mugello post-concilio. Tra le altre opere, un tempo la chiesa custodiva una terracotta invetriata attribuita ad Antonio Rossellino, rappresentante la Vergine col Bambino, un esempio straordinario della scultura rinascimentale. Questa fu poi trasferita al Museo Nazionale di Firenze per garantirne la conservazione. La chiesa conserva anche un bellissimo campanile quadrangolare con copertura a quattro falde, che aggiunge un tocco di eleganza alla struttura. Non solo la chiesa, ma anche l'area circostante racconta una storia affascinante. Il territorio, un tempo appartenuto ai Vescovi fiorentini, è oggi arricchito da una villa storica, appartenuta alla famiglia Pitti di Firenze, suggerendo una connessione tra la chiesa e questa illustre casata.
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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 5
Mugello Cristiano
Dall’arrivo del cristianesimo in Mugello ai tanti eremi, chiesette e abbazie contenenti grandi tesori e che hanno segnato la fede dei Mugellani e non solo