Pieve di S. Lorenzo
FotoLa Pieve di San Lorenzo a Borgo San Lorenzo è un imponente monumento che, fin dal 934, testimonia la storia religiosa e artistica della comunità mugellana. Sebbene le prime tracce documentate della chiesa risalgano a questa data, l'attuale struttura è il frutto di un'importante ricostruzione avvenuta tra il XII e il XIII secolo, che ha conferito alla pieve il suo aspetto romanico, con la caratteristica facciata semplice e la grande abside semicircolare. Nel corso dei secoli, l’edificio ha subito diversi restauri e ampliamenti, mantenendo però la sua importanza come centro di culto e simbolo di spiritualità per il borgo. Una delle peculiarità della pieve è il suo campanile in cotto, caratterizzato da una pianta esagonale irregolare, che sorge sopra l'abside. Questo campanile è un esempio unico nel suo genere e presenta cinque piani sovrapposti, con monofore e bifore che permettono la diffusione del suono delle sei campane in Mi3, fuse nel 1826 dal fonditore pratese Santi Gualandi. Ogni campana ha un nome: la Grossa, la Misericordia, la Terza di Sù, la Terza di Giù, la Danda e la Piccina, e la maggiore di esse pesa circa 1400 kg. All’interno, la chiesa è divisa in tre navate da colonne e pilastri quadrangolari, con la navata centrale che culmina nell'imponente abside semicircolare. La monumentalità dello spazio interno si combina con la sobria decorazione dei capitelli, che presentano eleganti volute angolari e foglie stilizzate. L’area absidale ospita la grande macchina dell'altare maggiore, che conserva un Crocifisso ligneo del XVI secolo, modellato in uno stile vicino alle opere di Jacopo Sansovino. La pieve custodisce alcune delle più preziose opere d'arte, tra cui un frammento pittorico attribuito a Giotto. La tavola rappresenta una Madonna col Bambino ed è l'unica opera di Giotto ancora conservata nel Mugello. Questo frammento, che proviene dall'oratorio di Sant'Omobono, fu ritrovato sotto un dipinto successivo e restaurato tra il 1982 e il 1984. La tavola, parte di un dipinto più grande, è considerata un'opera giovanile di Giotto, risalente alla fase in cui il pittore stava sviluppando il suo stile innovativo. L’opera è avvicinabile alle Storie di Isacco della Basilica Superiore di Assisi, evidenziando la maestria e la profondità emotiva del pittore. Nella navata destra, altri capolavori arricchiscono la chiesa. Tra questi, la Deposizione di Cesare Velli (1592), commissionata da Francesca Cocchi in memoria del marito Giovanbattista Cocchi, e la Madonna del Rosario con i Santi attribuita a Jacopo Vignali. Inoltre, nella stessa navata, troviamo un'altra opera di grande valore: una Croce dipinta della fine del XIV secolo, di scuola fiorentina, probabilmente di Lorenzo Monaco. Sul lato sinistro, la Madonna col Bambino di Niccolò di Pietro Gerini, datata tra il 1375 e l'80, è un'altra testimonianza della pittura fiorentina del XIV secolo. A questa si aggiungono opere come l’Immacolata Concezione di Jacopo Vignali e una tela che rappresenta la Vergine che intercede presso Cristo per fermare la peste, firmata e datata 1615 da Matteo Rosselli. Un altro elemento importante da sottolineare riguarda la tavola con la Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista e Tommaso, opera di Piero di Cosimo, datata tra il 1510 e il 1515, che venne commissionata dalla Confraternita della Madonna, conosciuta come della Natività della Vergine o degli Azzurri, che aveva un oratorio annesso alla pieve. Questo dipinto, restaurato nel 2005-2006, proviene dal Santuario del Santissimo Crocifisso dei Miracoli e si trovava in quel luogo dal Settecento. Un altro capolavoro che aveva arricchito la Pieve di San Lorenzo è il busto di San Lorenzo, una splendida terracotta attribuita a Donatello. Questo busto rappresenta il santo levita con fattezze giovanili, indossando la dalmatica diaconale e con la palma del martirio nella mano destra, simbolo della sua morte per fede, e il libro sacro (il Vangelo) nella sinistra. L'iconografia segue quella tradizionale, ma la realizzazione di Donatello rappresenta una riflessione moderna sul tema del busto-ritratto rinascimentale, simbolo della capacità di rappresentare l'individualità e la spiritualità del soggetto. Il busto fu originariamente collocato sopra il portale centrale della facciata della pieve, dove rimase fino al 1888. In quell'anno, l'antiquario e collezionista fiorentino Stefano Bardini se ne impadronì, sostituendolo con una copia moderna. Dopo essere stato trafugato, il busto donatelliano venne venduto nel mercato antiquario internazionale, ma un’altra copia, realizzata probabilmente da un artigiano locale nel XVII-XVIII secolo, fu destinata alla pieve e si trova tuttora nella navata destra, sopra il terzo altare. Interessante è l'ipotesi che il busto sia stato commissionato direttamente dal pievano Jacopo di Giovanni Ugolini, che ricoprì tale incarico dal 1432 al 1447, periodo che coincide perfettamente con la cronologia proposta per l'opera. Il suo stemma è ancora visibile sull'architrave di una piccola porta laterale della pieve. La Pieve di San Lorenzo è quindi una vera e propria capsula del tempo, dove storia, arte e religiosità si intrecciano in un percorso che attraversa i secoli, dalla sua fondazione nel IX secolo fino alle opere più recenti del Novecento.
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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 5
Mugello Cristiano
Dall’arrivo del cristianesimo in Mugello ai tanti eremi, chiesette e abbazie contenenti grandi tesori e che hanno segnato la fede dei Mugellani e non solo

Percorso 6
I Pilastri della Fede
I grandi sacerdoti mugellani che in modo diverso hanno segnato la Chiesa e le nostre abitudini. L’abate del Buonsollazzo, Montesenario, Monsignor Della Casa, Monsignor Bartolucci, Don Milani

Percorso 7
Il Mugello dei grandi pittori
Giotto, Beato Angelico, Andrea del Castagno, Annigoni e i paesaggi che li hanno ispirati

Percorso +2
Mugello Cicloturismo
Percorso in stile gravel/cicloturismo

Percorso +3
Gravel bassa valle
Percorso pensato per gli amanti della Gravel