Badia del Borgo
FotoSituata nel comune di Marradi, nell'Appennino faentino, la Badia di Santa Reparata è uno dei più significativi luoghi di culto e di cultura del territorio. Conosciuta anche come Badia del Borgo, è un complesso monastico di origine medievale che ha attraversato i secoli mantenendo un ruolo centrale per la comunità locale. La fondazione della Badia risale al 1025, quando fu istituita come cenobio benedettino. In origine, la sua posizione strategica nell'Appennino Tosco-Romagnolo ne fece un punto di riferimento non solo religioso, ma anche economico e sociale per le aree circostanti. Nel 1090, il monastero passò sotto il controllo della Congregazione Vallombrosana, un ordine riformato della regola di San Benedetto, noto per l'impegno nella purezza della vita monastica e la gestione attenta delle terre. I monaci vallombrosani amministrarono la Badia fino al XIX secolo, quando, in seguito alle soppressioni napoleoniche e le riforme successive, il complesso fu progressivamente abbandonato come luogo monastico. Nonostante le trasformazioni subite nel corso dei secoli, la Badia conserva ancora importanti tracce del suo passato medievale. Il possente campanile romanico, risalente all'epoca benedettina, domina il complesso e gli conferisce un aspetto austero e fortificato, quasi più simile a una fortezza che a un monastero. Sul lato sinistro della chiesa sono visibili ampi resti di muratura romanica, che testimoniano la struttura originaria. Tuttavia, la facciata barocca e l'interno ristrutturato nel Settecento raccontano di un’evoluzione architettonica che ha adattato il complesso alle esigenze estetiche e funzionali delle epoche successive. All'interno della chiesa si trovano grandi altari barocchi, ornati con tele del XVIII secolo, che convivono con gli elementi di epoca medievale, creando un affascinante dialogo tra stili e periodi storici. La Badia ospita importanti opere d'arte, tra cui i capolavori attribuiti al Maestro di Marradi, attivo tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. Di particolare interesse la Madonna col Bambino e i santi Benedetto, Reparata, Giovanni Gualberto e Bernardo degli Uberti: un’opera che combina influenze arcaiche con una perizia decorativa raffinata, caratterizzata dall’uso di foglia d’oro e da dettagli calligrafici; San Giovanni Gualberto in trono: un’immagine di grande frontalità e solennità, che rivela l’approccio tradizionale del pittore; Paliotto dipinto: una finta stoffa che si apre al centro per accogliere un tondo con l’immagine di Santa Reparata. Queste opere furono commissionate dall'abate fiorentino Taddeo Adimari, esiliato dalla città per i contrasti con Lorenzo il Magnifico, e mostrano un legame tra la Badia e i fermenti artistici fiorentini del tardo Quattrocento. Inoltre, la chiesa conserva dipinti del pittore forlivese Antonio Fanzaresi (XVIII secolo), tra cui: Tentazioni di San Benedetto, Martirio di Santa Reparata, San Benedetto e due santi in adorazione del Santissimo Sacramento. La Badia di Santa Reparata è stata per secoli un punto di riferimento spirituale, culturale e sociale per la comunità di Marradi. Oltre al suo ruolo religioso, il monastero vallombrosano ha svolto un'importante funzione economica, promuovendo tecniche agricole innovative e contribuendo alla gestione delle terre circostanti. Con la soppressione napoleonica degli ordini religiosi, la Badia perse la sua funzione originaria e subì un progressivo declino. Nonostante ciò, alcune sue parti, come la chiesa, continuarono a essere utilizzate per scopi religiosi e comunitari. Nel corso del XIX secolo, la Badia conobbe un periodo di abbandono, ma le sue opere d’arte e le strutture principali furono preservate grazie all'interesse della comunità locale e di alcuni studiosi.
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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 5
Mugello Cristiano
Dall’arrivo del cristianesimo in Mugello ai tanti eremi, chiesette e abbazie contenenti grandi tesori e che hanno segnato la fede dei Mugellani e non solo