Oratorio di Sant'Onofrio
FotoL'Oratorio di Sant'Onofrio a Dicomano è un luogo di culto che racchiude una straordinaria storia di fede e arte, legata profondamente alla comunità locale. Situato nella parte più settentrionale del paese, è stato per secoli un punto di riferimento spirituale e sociale per i dicomanesi, grazie alla venerazione della Madonna dello Spedale, simbolo dell'oratorio e della devozione popolare del Mugello. Dedicato a Sant’Onofrio, eremita del IV secolo venerato per la sua vita di umiltà e penitenza, l’oratorio ha origini che affondano nel Medioevo. Il culto della Madonna dello Spedale, rappresentata in un affresco di straordinaria bellezza, ha da sempre caratterizzato il luogo. Il nome Sant’Onofrio e la connessione con il santo sottolineano il legame tra fede e tradizione locale, mentre la Madonna dello Spedale è venerata come protettrice della comunità. Le origini della sacra immagine sono avvolte da leggende: una narra che l’affresco arrivò in paese trascinato dalle acque del torrente Dicomano, un'altra parla di un’apparizione della Vergine a una fanciulla sulle rive del torrente. Entrambi i racconti hanno alimentato una devozione popolare intensa, portando alla costruzione di una maestà e successivamente di un primo edificio di culto, menzionato già nel 1480 come parte di un ospizio per viandanti. L’oratorio attuale, progettato tra il 1792 e il 1795 dall’architetto fiorentino Giuseppe del Rosso, è un maestoso esempio di architettura neoclassica. L’edificio presenta un’imponente facciata con quattro colonne ioniche che sostengono un timpano decorato da statue, mentre il campanile a ventola, con tre fornici e un’unica campana, conferisce un carattere unico alla struttura. L’interno, arioso e luminoso, è decorato con stucchi e marmi, colonne corinzie e una pavimentazione a scacchi bicolore. La cupola, illuminata da ampie finestre, crea un suggestivo gioco di luci. L’aula ospita opere d’arte di grande pregio, tra cui l’Immacolata Concezione di Lorenzo Lippi (XVII secolo) e il Miracolo di San Francesco Saverio, attribuito a Giovan Camillo Ciabili o Francesco Botti. La Madonna dello Spedale, trasferita nell’oratorio nel XIX secolo, è un affresco di una dolcezza straordinaria, raffigurante la Vergine col Bambino. Il volto ovale della Madonna, appena reclinato verso il Figlio, e il manto azzurro tempestato di stelle dorate trasmettono un senso di regalità e sacralità. L’opera, inserita in una ricca cornice lignea barocca a raggi dorati, è considerata miracolosa e ha rappresentato per secoli un punto di riferimento per i fedeli. Questo affresco, attribuito a un ignoto pittore di scuola fiorentina, mostra tratti che richiamano soluzioni artistiche orientali, come quelle adottate dal Maestro della Maddalena o dal Maestro di Sant’Agata. La sacralità dell’opera ha attratto devoti da tutto il Mugello, inclusa Bianca Cappello, moglie di Francesco de’ Medici, che vi si rivolse per chiedere la grazia della maternità. Nel corso dei secoli, l’Oratorio di Sant’Onofrio ha svolto un ruolo essenziale come luogo di accoglienza per viandanti e pellegrini grazie all’ospizio annesso. La struttura, gestita inizialmente da una Compagnia di Sant’Onofrio, raggiunse il massimo splendore nel XVIII secolo sotto la supervisione del Magistrato del Bigallo. Tuttavia, la soppressione delle compagnie religiose decretata da Pietro Leopoldo nel 1785 portò alla demolizione del primo edificio. Grazie a Pietro Dalle Pozze, fu costruito un nuovo oratorio, che rimase aperto al culto pubblico. Restaurato radicalmente tra il 1989 e il 1995, oggi l’oratorio rappresenta non solo un luogo di fede, ma anche un scrigno di arte e storia che testimonia la devozione e la cultura della comunità di Dicomano.
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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 5
Mugello Cristiano
Dall’arrivo del cristianesimo in Mugello ai tanti eremi, chiesette e abbazie contenenti grandi tesori e che hanno segnato la fede dei Mugellani e non solo