Badia a Bovino
FotoImmersa nel cuore del Mugello, la Badia di Santa Maria a Bovino, situata nel comune di Vicchio, rappresenta un prezioso frammento di storia religiosa e culturale della Toscana. Sorge in una posizione privilegiata, leggermente rialzata sul lato destro della Sieve, lungo la strada provinciale 41 che collega Vicchio e Dicomano, con il Monte Giovi a farle da suggestivo sfondo. Il toponimo “Bovino” richiama, probabilmente, le attività pastorali e agricole che caratterizzavano il territorio fin dall'antichità, ma altre interpretazioni suggeriscono un legame con il nome Alboino, un riferimento che potrebbe ricondurre all’epoca longobarda, quando il sito potrebbe aver avuto una prima fondazione. Le origini della Badia risalgono almeno all’anno 1050, come attestato da documenti imperiali. In quell’anno, l’imperatore Arrigo III confermò il possesso della Badia ai monaci di San Miniato al Monte. Successivamente, una bolla papale di Alessandro II nel 1065 e una di Pasquale II nel 1110 ne ribadivano l’appartenenza ai benedettini di San Miniato, garantendo anche il controllo sui terreni circostanti. Nel 1269, la Badia divenne un importante centro economico grazie alla concessione della corte e dei terreni a Bonaccorso di Bellincione degli Adimari, una famiglia fiorentina influente. Nel 1297, si ordinò la costruzione di un ponte in legno sulla Sieve, vicino alla Badia, per migliorare la viabilità commerciale. Questo ponte, soggetto a gabelle, generò un incremento delle rendite del monastero. Resti del ponte medievale sono ancora visibili oggi, testimoni della sua importanza per il territorio. Nel 1374, una bolla di Papa Gregorio XI segnò un momento di svolta per la Badia: il controllo passò dal monastero di San Miniato alla diocesi di Firenze, trasformandola in una parrocchia di campagna suffraganea di San Martino a Scopeto. Nonostante il declino del ruolo monastico, la Badia mantenne un ruolo centrale per la comunità locale fino al suo utilizzo spirituale conclusosi nel 1990. La chiesa della Badia, in stile romanico, è un edificio sobrio e solido, purtroppo oggi in precario stato di conservazione. La struttura esterna è rivestita in bozze di alberese, segnate da interventi successivi che hanno alterato l’aspetto originario. Il campanile a vela con due fornici è un'aggiunta non originale, ma si integra armoniosamente con il contesto. L’interno, ad un’unica navata, è coperto da capriate e presenta un pavimento in cotto. L’altare maggiore è decorato da un affresco raffigurante l’Assunzione della Vergine, commissionato nel 1756 da Cresci Boni e successivamente arricchito nel 1924 con le figure di San Giovanni Evangelista e San Luca, opera del pittore locale Girolamo Becucci. Sulle pareti laterali si trovano altri affreschi che raffigurano San Francesco e San Giuseppe. Un piccolo ambiente con volta a crociera, adiacente al campanile, fungeva da sacrestia. Il complesso conserva ancora alcuni dettagli che testimoniano l’eleganza architettonica sette/ottocentesca, specialmente negli interni della canonica ormai in rovina. Sebbene le condizioni strutturali del complesso siano oggi critiche, la Badia conserva un’atmosfera unica, che invita alla riflessione e alla contemplazione. L’abside e la cripta, purtroppo inaccessibili, suggeriscono una lunga stratificazione di interventi e storie. La cripta, in particolare, potrebbe risalire all’epoca longobarda e rappresenta un elemento di grande interesse storico, ancora poco studiato. La Badia di Santa Maria a Bovino è molto più di un luogo di culto abbandonato: è una testimonianza viva di secoli di storia religiosa, economica e sociale del Mugello. La sua posizione strategica lungo le vie di comunicazione e il suo legame con le potenti famiglie locali, come gli Adimari e i Bardi, ne fanno un punto di riferimento per comprendere lo sviluppo del territorio. Purtroppo l'avanzato grado di degrado in cui versa non consente di avvicinarsi e poterla visitare.
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Raggiungibile attraverso i seguenti percorsi

Percorso 5
Mugello Cristiano
Dall’arrivo del cristianesimo in Mugello ai tanti eremi, chiesette e abbazie contenenti grandi tesori e che hanno segnato la fede dei Mugellani e non solo