Mugello da sempre terra di confine. E di battaglie per difenderli. DI muri, ma anche di ponti che hanno legato la Toscana all’Emilia e Romagna, nei vari percorsi che queste Regioni hanno avuto storicamente. Con scambi di merci, di cibi, di ricette, di culture, di mestieri, di tradizioni. Scambi e contaminazioni a volte interrotti bruscamente da furibonde guerre. Strade che sono nate per unire e castelli e paesi che sono sorti per controllarle e sfruttarle. Una ricchezza unica, che arrivati giorni nostri, percorsa da re, poeti, pittori, commercianti ed oggi luogo amato da motociclisti e ciclisti. Luoghi bellissimi, che seguono al dorsale appenninica, ricca di paesaggi fantastici, di boschi spontanei e ricostruiti che offrono panorami mozzafiato.
Un viaggio di confine, estremamente suggestivo, dove storia, tradizioni, gusti e panorami si legano in maniera imprescindibile, dalle propaggini della Calvana e della Valdibisenzio fino al Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
La Flaminia Militare
La Flaminia Militare, nei pressi del Passo della Futa, è uno dei percorsi più affascinanti per gli amanti del trekking e della mountain bike. Questa antica strada romana, costruita nel 187 a.C. dal console Caio Flaminio, collegava Bononia (Bologna) con Arretium (Arezzo), attraversando l’Appennino Tosco-Emiliano. Riscoperta nel XX secolo, la Flaminia Militare è oggi un itinerario storico-naturalistico che permette di ripercorrere un tratto fondamentale della rete viaria romana, tra resti archeologici, boschi secolari e panorami mozzafiato
A Piedi
Durata
2/3 giorni
Lunghezza
51 Km
Difficoltà
Difficile
Dislivello
3567 Mt
MTB/EBIKE
Non consigliato



Agriturismo Lazzari

Farming

IncorniciArti
Il percorso attraversa i seguenti sentieri-cammini
Sentieri CAI
nr. 52 - nr. 52 A - nr. 00 - nr. 38 - nr. 36 A - nr. 505 A - nr. 16
Cammini
SOFT 12 - GEA (Grande Escursione Appenninica) - Via degli Dei - Sentiero Italia - SOFT 14




























Descrizione Percorso

Il Passo della Futa punto di partenza del tragitto, situato a circa 903 metri di altitudine, è famoso per il Cimitero Militare Germanico, un luogo di memoria, caratterizzato da un'imponente struttura architettonica che si armonizza con il paesaggio montano circostante. Il cimitero accoglie i resti di circa 31.000 soldati tedeschi caduti durante la Seconda Guerra Mondiale, principalmente nel periodo della campagna sulla Linea Gotica (1944-1945), l'ultima linea difensiva dei nazisti contro l'avanzata delle forze alleate in Italia.
Salendo verso il Monte Gazzarro, che si erge a circa 1125 metri, il percorso diventa più impegnativo
ma estremamente appagante. Qui il paesaggio cambia: si attraversano sentieri boscosi che si aprono periodicamente su balconi naturali, offrendo vedute ampie sull'Appennino. Le faggete diventano protagoniste, intervallate da castagneti e tratti di pascoli.
La vetta del Monte Gazzaro è un punto panoramico eccezionale, dove lo sguardo può spaziare fino alla pianura toscana da un lato e ai rilievi romagnoli dall'altro. La sensazione di isolamento e di immersione nella natura qui è totale, e la pace del luogo è interrotta solo dal canto degli uccelli o dal rumore del vento. Durante i mesi primaverili ed estivi, i prati si riempiono di fiori di campo, mentre in autunno le foreste esplodono in una gamma di tonalità calde.
Dalla vetta del Monte Gazzarro fino al Passo dell’Osteria Bruciata (917 m). Il nome del passo deriva da un’antica osteria che sorgeva in questo luogo strategico, dove i viaggiatori si fermavano per riposarsi durante i lunghi spostamenti attraverso l’Appennino. Secondo la leggenda, l’osteria fu teatro di atti brutali. Si narra che l’osteria fosse gestita da briganti o locandieri disonesti che derubavano e uccidevano i loro ospiti, spesso viandanti o mercanti che attraversavano il passo. Una notte, l’osteria fu incendiata dai paesani per vendicare le vittime, e da allora il luogo ha preso il nome di "Osteria Bruciata”.
Risalendo sulle cime che fanno da spartiacque tra Toscana e Emilia-Romagna degno di nota il Monte Castel Guerrino (1117 m). Il nome "Castel Guerrino" sembra richiamare la presenza di un’antica fortificazione o di un insediamento, che, secondo le tradizioni locali, sorgeva sulla sommità del monte. Secondo alcune storie tramandate oralmente, il monte avrebbe preso il nome da un condottiero o signore della guerra (forse un certo "Guerrino") che avrebbe difeso strenuamente queste terre, ma non ci sono prove storiche documentate. Scendendo verso il Passo del Giogo (882 metri), il percorso diventa più dolce. Si prosegue lungo strade forestali e sentieri ben segnalati, attraversando boschi misti e prati. Il passo stesso, storicamente importante come via di collegamento tra Toscana e Romagna, conserva un fascino particolare. Non mancano rifugi e locande dove riposarsi e rifocillarsi.

Lungo questa tratta, si incontrano spesso segni della storia: mulattiere antiche, resti di trincee e manufatti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale, data la vicinanza alla Linea Gotica.
La Linea Gotica nel Mugello è un tratto della linea di difesa fortificata costruita durante la Seconda Guerra Mondiale dai tedeschi, tra il 1943 e il 1944, per rallentare l'avanzata delle forze Alleate verso il nord Italia. Questa linea attraversava diverse regioni dell'Italia centrale e il Mugello rappresenta uno dei suoi passaggi più significativi. Nel territorio del Mugello, la Linea Gotica era costituita da fortificazioni, trincee, postazioni di artiglieria e bunker, distribuiti lungo le colline e i monti che dominano la vallata. Alcuni dei luoghi più noti legati alla Linea Gotica nel Mugello includono i comuni di Borgo San Lorenzo, Scarperia e Vicchio. Il passaggio della Linea Gotica fu teatro di intensi combattimenti tra le forze tedesche in ritirata e le truppe alleate. Oggi, resti di fortificazioni e monumenti commemorativi ricordano quegli eventi tragici. Inoltre, numerosi sentieri storici nel Mugello permettono di esplorare le vestigia della Linea Gotica, offrendo un'opportunità per comprendere la storia della Seconda Guerra Mondiale e il suo impatto sulla regione.
Il paesaggio si apre su dolci colline e vallate che sembrano ondeggiare fino all’orizzonte.
Si percorrono ampie strade forestali attraverso splendidi boschi e tratti panoramici fino a raggiungere la Capanna Bivacco Marcone (1030 m), luogo di sosta spartano ma accogliente. Si tocca la vetta più alta del percorso, Monte Peschiena (1198 m). Proseguendo verso il Passo del Muraglione, si incontrano tratti di crinale con una vista mozzafiato: da una parte la Toscana, con i suoi morbidi rilievi e la luce dorata tipica di questa regione, dall’altra la Romagna, con vallate più aspre e selvagge.
Man mano che ci si avvicina al Muraglione, i sentieri diventano più rocciosi, con una vegetazione che si dirada progressivamente. Qui, il vento può essere una presenza costante, dando il nome al passo stesso. Il Passo del Muraglione (907 m), prende il nome dal grande muro costruito nel XIX secolo per proteggere i viandanti dal vento. Il luogo è un crocevia per escursionisti, motociclisti e amanti della natura, nonché arrivo del percorso.
Il faggio e il fulmine
Si racconta che, durante una tempesta, un pastore si riparò sotto un grande faggio per sfuggire alla pioggia. Al termine del temporale, notò che l’albero non era stato colpito dal fulmine, mentre altri intorno a lui sì. Da quel momento, il faggio venne considerato un albero protettivo, poiché si credeva che attirasse meno i fulmini rispetto ad altre piante. Questa credenza è in parte supportata dalla scienza: il faggio, grazie alla sua composizione e al suo contenuto d' acqua, è meno soggetto a scariche elettriche rispetto ad alberi come la quercia o il pioppo
I Luoghi
Passo della Futa
E’ un valico montano situato sull'Appennino tosco-emiliano, che collega Firenze a Bologna, a un'altitudine di circa 900 metri. Questo passo è noto per il suo paesaggio incantevole, con ampie vedute sulle valli circostanti e boschi rigogliosi. È un'importante via di transito, utilizzata fin dall'antichità, e durante la Seconda Guerra Mondiale ha avuto un ruolo strategico, essendo teatro di duri combattimenti. Accanto al passo si trova il Cimitero Militare Germanico della Futa, un luogo di memoria che ospita le salme di circa 30.000 soldati tedeschi caduti durante la campagna di liberazione in Italia.

Passo del Giogo
Valico situato nell'Appennino tosco-emiliano, a circa 900 metri di altitudine, che collega la valle del Mugello con quella della Val di Sieve. Questo passo, caratterizzato da paesaggi verdi e panorami spettacolari, è anche una meta popolare per gli amanti della natura, escursionisti e motociclisti, grazie alla sua bellezza e ai percorsi che attraversano boschi e colline. Il Passo del Giogo è stato un punto strategico di passaggio, usato fin dai tempi romani.
